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Per il terzo anno consecutivo la Croce Rossa di Milano ha ricevuto un importante riconoscimento da parte dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), con il conferimento del logo WeWelcome per “il rilevante impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati".

Grazie al Programma di inclusione socio-lavorativa per persone migranti, la CRI Milano è da anni impegnata in un virtuoso percorso di collaborazione tra Terzo Settore e Profit volto a favorire l'inserimento lavorativo e sociale di persone beneficiarie di protezione internazionale.

Il programma interviene per rafforzare le capacità individuali e potenziare le competenze trasversali necessarie per accedere a corsi di formazione professionalizzanti organizzati da centri di formazione professionale accreditati.

Dal 2018 al 2022 sono stati erogate 369 sessioni di empowerment che hanno portato oltre 300 persone a partecipare a 25 corsi professionalizzanti grazie ai quali sono stati possibili 126 inserimenti lavorativi e 93 tirocini.

“La Croce Rossa di Milano – ha dichiarato il delegato CRI all’inclusione sociale, Niccolò Ventrice - crede fermamente nell'importanza dell'inclusione sociale delle persone rifugiate e migranti. Riconosciamo che il lavoro non solo fornisce un mezzo di sostentamento, ma è anche un potente strumento di emancipazione e di espressione della propria identità e dei propri talenti. Siamo fermamente convinti che l'inclusione sociale debba andare oltre la semplice accoglienza e che il lavoro svolga un ruolo fondamentale in questo processo. Per questo motivo, lavoriamo a stretto contatto con le imprese del territorio, le Istituzioni e le organizzazioni del Terzo settore per creare opportunità di lavoro e per favorire l'integrazione delle persone rifugiate e migranti nella nostra realtà territoriale. Grazie al sostegno economico e professionale di importanti fondazioni private possiamo concretamente costruire un mondo più inclusivo, dove le differenze sono valorizzate e dove ogni individuo ha la possibilità di realizzare i propri sogni e aspirazioni.”

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, premia con il logo Welcome le aziende che si sono distinte per aver inserito professionalmente persone rifugiate. L’edizione 2022 di “Welcome. Working for Refugee Integration”, ha premiato 167 aziende per aver inserito professionalmente quasi 9.300 rifugiati.

Ogni anno l’UNHCR assegna anche il logo WeWelcome a cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.

Il progetto Welcome. Working for refugee integration è sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e dal Global Compact Network Italia. Si avvale inoltre del supporto della Fondazione Tent.

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Nell'ambito del programma di formazione e inserimento socio-lavorativo della Croce Rossa di Milano, si è svolta mercoledì 21 giugno la cerimonia di consegna degli attestati del corso "IT support & Cyber Security". L’evento, organizzato insieme a Fondazione Italiana Accenture ETS e The Human Safety Net, è stata un’occasione speciale per incontrare di persona gli oltre 40 studenti rifugiati e richiedenti asilo che hanno superato il corso intensivo, erogato da Academy Rapido e i partner del programma ReadyForIT.

La giornata si è inoltre caratterizzata per la presenza di aziende del mondo IT che hanno avuto modo di incontrare singolarmente i ragazzi in una sessione dedicata all'employability post corso. La Croce Rossa di Milano ritiene infatti fondamentale unire l'erogazione dei corsi professionalizzanti a un dialogo con le realtà aziendali, in modo che la formazione dei beneficiari si concretizzi in occasioni reali di inclusione nel mondo del lavoro. Le aziende presenti all'incontro di valutazione delle skill dei partecipanti sono state Accenture, Asystel, Develhope, Generali, Gi-Group, Manpower e Randstad.

Tra gli ospiti della giornata Fabio Benasso, presidente della Fondazione Italiana Accenture, Gabriele Galateri di Genola, presidente della fondazione The Human Safety Net di Generali, nonché una rappresentante dell'UNHCR, l'agenzia ONU per i rifugiati.

La gallery dell'evento

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La Croce Rossa di Milano è da tempo impegnata in percorsi di inclusione socio-lavorativa di persone rifugiate e richiedenti asilo. I progetti prevedono percorsi finalizzati a rafforzare le competenze di base e, grazie alla collaborazione con enti formativi del territorio, garantire successivamente una formazione professionalizzante certificata.

Nasce con questo intento ITxTE, un progetto per facilitare l’inserimento lavorativo nel settore IT (Information Technologies) realizzato grazie al finanziamento di Fondazione Italiana Accenture e con il supporto di Accenture Italia. L'obiettivo è quello di sperimentare e definire una nuova metodologia di intervento e di selezione di partecipanti che abbia un maggior focus sull’individuazione delle competenze digitali e sulla motivazione delle persone nel sostenere corsi di formazione in ambito IT.

Su quasi duecento candidati, 70 hanno avuto la possibilità di frequentare un percorso di empowerment con gli educatori della Croce Rossa di Milano per rafforzare le loro soft skills e le capacità tecniche necessarie per accedere agli step successivi di formazione. Un lavoro mirato e personalizzato sulla base dei singoli casi, fondamentale perché chi proviene da contesti socioculturali diversi ha spesso maggiori barriere di accesso alla formazione in ambito tecnologico.

Le quaranta persone che hanno concluso il percorso di empowerment dovranno ora portare a termine corso intensivo online in “IT Support e Cyber Security”, e successivamente verranno supportati nell’identificazione di opportunità di stage presso aziende del territorio o ulteriori percorsi formativi.

Il corso professionalizzante è erogato da Academy Rapido ed è organizzato nell'ambito del programma ReadyforIT di Fondazione Italiana Accenture, Accenture Italia, in collaborazione con The Human Safety Net e altri partner.

 

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Era il 2018 quando è partito il primo progretto della Croce Rossa di Milano per favorire l'inclusione socio-lavorativa di persone migranti. Da allora centinaia di ragazze e ragazzi hanno avuto la possibilità di formarsi e affrontare il mercato del lavoro con maggiore consapevolezza e con un bagaglio di conoscenze e competenze tale da potergli garantire la possibilità concreta di trovare un posto. Tanti sono stati i risultati i termini di occupazione successiva, riconoscimenti e pubblicazioni. A distanza di quattro anni è quindi tempo di tirare le fila!

 

L'avvio del programma 

Nell’ambito di un bando lanciato a livello internazionale, nel 2018 un’equipe multidisciplinare della Croce Rossa di Milano ha avviato un progetto pilota, ESIRAS, finanziato grazie fondi europei. Un progetto di 20 mesi iniziato con l’ideazione dei contenuti e delle modalità della formazione informale al fine di offrire strumenti concreti per l’inserimento lavorativo. I risultati raggiunti dal progetto pilota sono andati oltre le aspettative: 127 persone formate invece delle 60 previste; 54 persone inserite nel mondo del lavoro, anziché le 25 inizialmente ipotizzate. 

Al termine del progetto pilota, visti gli ottimi risultati raggiunti, le attività sono proseguite con un nuovo progetto, ESIR, reso possibile grazie a un finanziamento triennale della Fondazione THSN e due contributi annuali di Fondazione della Comunità di Milano e CLDS.

 

Obiettivo del programma 

Progetto_ESIRAS_-_CRI_Milano_9_-_Copia.jpgL'obiettivo del programma è quello di rispondere alle sfide imposte dai percorsi di inclusione socio-lavorativa di persone rifugiate e richiedenti asilo attraverso azioni innovative e flessibili. In particolare:

  • fornire maggiori conoscenze e competenze rispetto al contesto socio-economico locale 
  • favorire un miglior accesso al mondo lavorativo e ai servizi sociali

 

I risultati quadriennali 

In quattro anni di progetto ci sono stati importanti risultati:                                                                         

  • oltre 700  persone incontrate e che hanno sostenuto un primo colloquio iniziale conoscitivo
  • 322 partecipanti ai percorsi interni di empowerment per il rinforzo delle competenze trasversali
  • 325 workshop organizzati in presenza e online
  • 261 persone hanno frequentato un corso professionalizzante, di cui il 91% ha ottenuto l’attestato
  • 21 corsi professionalizzanti organizzati (da 80 a 222 ore) e 9 percorsi individuali (all’interno di corsi organizzati da altri enti)
  • 181 contratti attivati, di cui 90 tirocini extracurriculari e 91 contratti di lavoro (indeterminati, determinati e apprendistato)

 

I profili dei partecipanti 

I partecipanti al programma sono persone con regolare richiesta di asilo o rifugiati, quindi con già riconosciuta la protezione sussidiaria, speciale o asilo politico. Sono disoccupati o inoccupati, domiciliati nell’area della Città Metropolitana di Milano e nelle province di  Monza e Brianza e Varese. Il 90% è composto da uomini.

Le nazionalità sono così suddivise

Albanese 3 Filippina 1 Nigeriana 58
Angolana 1 Gambiana 34 Nigerina 10
Armena 2 Georgiana 1 Pachistana 16
Azera 2 Ghanese 4 Peruviana 2
Bengalese 2 Guineana 30 Salvadoregna 10
Beninese 1 Guineense 2 Senegalese 32
Bosniaca 1 Irachena 3 Serba 1
Burkinabè 8 Iraniana 12 Sierraleonese 9
Camerunense 34 Ivoriana 20 Siriana 3
Centrafricana 1 Keniota 1 Somala 15
Ciadiana 3 Kosovara 2 Sudanese 16
Cinese 2 Libanese 1 Togolese 10
Colombiana 2 Libica 6 Ugandese 1
Congolese 2 Maliana 46 Venezuelana 3
Egiziana 5 Marocchina 7    
Eritrea 3 Mauritana 1    

 

Il percorso 

Una volta entrati nel programma, i partecipanti seguono un primo percorso di empowerment erogato dalla Croce Rossa di Milano, a cui segue un corso professionalizzante in un istituto di formazione accreditato. In caso di bisogni o di competenze specifici, si definisce un percorso personalizzato congiuntamente con il partecipante. Una volta completata la formazione, segue un periodo di ricerca di opportunità lavorative in cui i ragazzi sono supportati dal team del progetto.

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Il colloquio iniziale e le attività di gruppo permettono agli operatori di conoscere e approfondire le competenze linguistiche, personali e lavorative dei beneficiari, per valutare la possibilità di un loro proseguimento nel progetto e calibrare il tipo di supporto in base ai bisogni specifici. Ad esempio, se il livello linguistico non risulta sufficiente ad accedere al percorso formativo, il beneficiario viene indirizzato ai corsi di italiano L2 offerti da enti e scuole del territorio, come il CPIA.

 

I corsi professionalizzanti

Sono state formate 261 persone, di cui il 91% ha ottenuto l’attestato, attraverso la realizzazione di 21 corsi di durata variabile (minima 80 ore, massima 222 ore). Tutti i corsi hanno incluso almeno 33 ore di italiano tecnico.

Gli ambiti di formazione sono ristorazione, meccanica d’auto, macchine utensili, magazzinieri, muratori/manutentori, saldatori, termoidraulica e pulizie.

I corsi vengono svolti in collaborazione con Centri di Formazione riconosciuti: 

  • ACTL
  • Centro Fleming
  • CFP Salesiani
  • CFP Unione Artigiani
  • IFOA
  • Scuola Arte Muraria

 

Gli inserimenti lavorativi

Da giugno 2018 a marzo 2022, sono stati facilitati 181 contratti, di cui 91 di lavoro (determinato, indeterminato e apprendistato) e 90 di tirocinio extracurriculare, inserendo 149 persone nei seguenti settori:

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Capire l’andamento del mercato del lavoro, per pianificare corsi di formazione professionalizzanti adeguati alle richieste delle aziende, è stato determinante per creare reali opportunità di inserimento lavorativo. Ad esempio durante le prime fasi della pandemia da COVID-19 è andato in profonda crisi il mondo della ristorazione, mentre si è rafforzata molta l’offerta di lavoro nel settore della logistica.

Oggi questo panorama sta cambiando ancora e, con il passare dell’emergenza pandemica, hanno ripreso forza i settori legati al macro settore Horeca (Hotel, ristoranti, bar…) oltre a quello dell’edilizia, grazie ai bonus erogati legati alle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.

Le tipologie di contratto dei beneficiari sono cambiati durante il loro percorso di inserimento socio-lavorativo verso l’autonomia. I cambiamenti sono stati diversificati in tre aree in base al tipo modifica della loro situazione contrattuale al 30/4/2022: miglioramento (60 casi), uguale/simile (43 casi) e peggioramento (7 casi). Per quanto riguarda i miglioramenti, sono così ripartiti:

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Il volontariato

Ai partecipanti viene offerta l’opportunità di partecipare alle attività di volontariato, anche in collaborazione con altre organizzazioni.

I volontari della Croce Rossa di Milano sono coinvolti nelle attività, permettendo di ampliare le possibilità ai beneficiari di relazionarsi con degli italiani per apprenderne ancora di più usi, costumi e migliorare la lingua, e inoltre a ricevere un supporto personalizzato al fine di rendere più efficace l’inclusione socio-lavorativa.

In questi anni hanno collaborato una decina di volontari organizzando incontri di conversazione per il rinforzo della lingua italiana, lezioni basic sull’uso del PC, uscite per conoscere la città di Milano, supporto individuale per la ricerca del lavoro e dell’alloggio.

 

L'impatto del Covid-19 

Aver sviluppato i workshop di empowerment con modalità partecipative, ad esempio con l’utilizzo del teatro sociale, attività di ice-breaking, simulazioni e giochi di ruolo, ha reso necessario identificare una nuova formula a partire dal primo lockdown dovuto alla pandemia. La metodologia è cambiata ed è stata adattata alle piattaforme online, così come tutta la raccolta di informazioni e documenti dei partecipanti.

Nonostante le numerose restrizioni, i corsi sono stati completati con successo. Inoltre l’attuale sistema di raccolta dati è più efficiente ed ecologica (tutto l’archivio è online).

A causa dell’emergenza COVID-19 la scena economica si è trasformata in modo radicale e repentina e le incertezze future rendono l’inserimento lavorativo ancora più complesso.

 

Riconoscimenti e pubblicazioni

17ac5f8da78c1c03f88e810b46283c98 SPer due anni consecutivi, l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR), ha premiato la Croce Rossa di Milano con il conferimento del logo WeWelcome per l'impegno dimostrato negli interventi di inclusione socio-lavorativa delle persone migranti. Il premio è destinato alle associazioni che assistono i beneficiari di protezione internazionale e ne promuovono l’inserimento nel mercato del lavoro.

Infine, per facilitare ancora di più le persone straniere nella ricerca del lavoro in Italia, è stata pubblicato un manuale in quattro lingue con lo scopo di fornire strumenti concreti a coloro che, trovandosi nella condizione di cercare un impiego in un paese che non è il loro, incontrano spesso molte difficoltà a trovare lavoro. Il manuale è disponibile gratuitamente nella pagina dedicata

 

Storie di successo

FallikouSono tanti i successi dei beneficiari del progetto. Ogni persona ha una sua storia, ecco di seguito il racconto di alcune di loro:

 

Info aggiuntive

Per informazioni sul programma è possibile visitare la pagina del progetto ESIR o scrivere a esiras@crimilano.it

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Per il secondo anno consecutivo, la Croce Rossa di Milano è stata premiata dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) con il conferimento del logo WeWelcome per l’anno 2020-2021, come "riconoscimento del rilevante impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati".

Il programma di inclusione socio-lavorativa per persone migranti della CRI Milano,è da anni un punto di riferimento nel panorama milanese come esempio virtuoso di collaborazione tra Terzo Settore e Profit per favorire l'inserimento lavorativo e sociale di persone beneficiarie di protezione internazionale. In quattro anni, grazie al percorso formativo su empowerment e competenze trasversali impartito da CRI Milano, e ai successivi corsi professionalizzanti che intraprendono i partecipanti al programma, è stata facilitata l'attivazione di oltre 180 contratti di lavoro in piccole e grandi aziende del territorio.

Il premio WeWelcome è destinato a cooperative, associazioni ed altri enti pubblici e privati che promuovono l'attuazione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati e per la promozione di una società inclusiva. Le realtà che aderiscono al bando del premio vengono intervistate e selezionate dal Comitato di Valutazione dell’UNHCR, che sceglie un numero limitato di realtà per il conferimento del logo. Il progetto Welcome è sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e dal Global Compact Network. Si avvale inoltre del supporto della Fondazione Tent e della Commissione Europea

Ricevere questo importante riconoscimento dall'UNHCR per il secondo anno consecutivo - dichiara Luigi Maraghini Garrone, Presidente CRI Milano - è per tutti noi un grande onore e un risultato straordinario che valorizza il nostro programma di inclusione socio-lavorativa. Quattro anni fa, quando abbiamo avviato il primo progetto, non immaginavamo di poter raggiungere in poco tempo questo ambito riconoscimento e di riuscire a creare una così proficua collaborazione tra realtà associative, cooperative, enti di formazione e aziende. Ciò che ci rende però particolarmente orgogliosi, è aver apportato cambiamenti positivi e concreti nella vita dei nostri beneficiari. Per molti di loro, il progetto ESIR, grazie alla fiducia dei donatori e alla competenza dei volontari e operatori CRI, ha rappresentato una vera e propria occasione di riscatto in grado di dare un nuovo corso alla loro vita".

L’evento di premiazione e conferimento del logo “We Welcome” si terrà a Roma il 13 giugno 2022 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

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"Mi chiamo Didier Rousel B., ho 33 anni e sono nato in Camerun. Sono diplomato in Accounting and Financial Management. Avrei voluto frequentare l’università, ma ho dovuto lasciare il mio paese mentre stavo concludendo un tirocinio formativo in una società di revisione contabile.

Quando sono arrivato in Italia il mio più grande desiderio era quello di riprendere e continuare la mia formazione, ma dovevo innanzi tutto imparare la lingua e trovare un lavoro per potermi mantenere e studiare.

Dopo pochi mesi dal mio arrivo, grazie a Naga - un'associazione di volontariato che fornisce assistenza a cittadini stranieri, ndr - sono entrato in contatto con il team del progetto ESIR, implementato dalla Croce Rossa di Milano, che sostiene la formazione professionalizzante di persone rifugiate.

Il team di ESIR, visto il mio desiderio di proseguire gli studi, mi ha presentato all’associazione Hope, attraverso la quale ho avuto l’opportunità di ottenere una borsa di studio alla Swiss School of Business. Per fortuna i colloqui di selezione sono stati in inglese, che è una delle mie lingue madre, e questo mi ha permesso di sfruttare al meglio le mie competenze.

Ora non mi resta che studiare il più possibile e sfruttare al meglio questa opportunità. Il mio desiderio è quello di formarmi al meglio e andare a lavorare per una grande azienda per poter un giorno sostenere la mia famiglia. Ma voglio anche dare il mio contributo al futuro del mio paese. Mi piacerebbe mettere le mie competenze e la mia esperienza al servizio di persone che, come me, hanno bisogno di una opportunità per fare emergere il loro talento.

Solo restituendo a mia volta quello che ho ricevuto potrò davvero ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo mio sogno."

La testimonianza di Didier conferma il valore del progetto ESIR, voluto dalla Croce Rossa di Milano per fornire alle persone rifugiate maggiori conoscenze sul contesto socio-economico locale e competenze professionali specifiche, e premiato dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) con il logo WeWelcome, per l’impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati.

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“Cucinare mi piace tantissimo, è la mia passione!”. A raccontarci la sua storia è Mauboubeh, una giovane donna persiana arrivata in Italia insieme alla famiglia nel 2017. Esperienza dopo esperienza è riuscita a integrarsi perfettamente, facendo diventare quella che in Iran prima era solo una passione, la cucina, in un lavoro.

A Milano Mauboubeh scopre in particolare la pasta fresca, che diventa la sua principale specializzazione grazie a un corso di formazione professionalizzante e al successivo lavoro in un ristorante italiano. L’incontro col mondo della ristorazione avviene in maniera graduale e a tratti fortuita, grazie a un educatore del Centro di Accoglienza dove era ospitata, che nel 2019 le segnala la possibilità di partecipare al programma di inclusione socio-lavorativa della Croce Rossa di Milano, un percorso che ha come obiettivo di formare in maniera professionale richiedenti asilo e rifugiati e aiutarli a inserirsi nel mondo del lavoro.

Dopo un iniziale percorso di empowerment e potenziamento delle competenze relazionali e trasversali, il team della CRI Milano le propone di frequentare un corso di panificazione organizzato dall’associazione ACTL. I successivi mesi passano tra farina e forni, e grazie ai formatori della Scuola Arte Bianca, Mauboubeh impara a sfornare pizze e dolci da forno e si appassiona all’arte della preparazione del pane e della pasta fatta a mano.

“Nel 2019 appena ci è stato concesso l’asilo politico non abbiamo perso tempo e ci siamo subito messi alla ricerca di un lavoro e di una casa da affittare in cui vivere insieme a nostra figlia”. È così che Mauboubeh trova lavoro in un ristorante italiano a due passi dal Duomo, dove da subito affianca un cuoco bolognese che le fa perfezionare la tecnica di preparazione della pasta ripiena, come tortellini e ravioli. Sono mesi intensi passati tra i fornelli, che le permettono di acquisire tecnica nonché di immergersi totalmente nella cultura italiana. “A casa però cucino ancora persiano!”, ci racconta sorridendo.

Dopo un po’ di mesi di lavoro, in Italia arriva la pandemia da Covid-19 che le scombussola un po’ i piani. Il settore della ristorazione è uno dei più colpiti, e le conseguenze si vedono ancora oggi. Mauboubeh finisce come migliaia di altri lavoratori in cassa integrazione, ma ciò non le fa perdere l’ottimismo e la voglia di rimettersi in gioco alla ricerca di nuove opportunità.

“In questo momento difficile non sono stata sola. Oltre a mio marito, ho potuto contare sull'aiuto di una volontaria della Croce Rossa di Milano che mi ha affiancato per aiutarmi a cercare nuove esperienze da fare e possibili opportunità di lavoro. Sono così riuscita a trovare una nuova possibilità in un bellissimo ristorante dove poter mostrare il mio talento ai fornelli!”.

Storie come quella di Mauboubeh testimoniano l’importanza di creare percorsi specifici per l’inclusione socio-lavorativa delle persone migranti, che sono in grado di apportare un valore aggiunto alla società che non possiamo permetterci di perdere. Al momento, la Croce Rossa di Milano ha attivo il progetto ESIR, nato per fornire alle persone rifugiate maggiori conoscenze sul contesto socio-economico locale e competenze professionali specifiche.

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha premiato la Croce Rossa di Milano conferendo il logo WeWelcome, “per l’impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati”.

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Immerso tra ritagli di stoffe, fili colorati e spilli, con un metro a nastro intorno al collo, Fallykou cuce un abito che gli è stato commissionato di recente. Un’immagine abituale per qualsiasi sarto. Ma Fallykou non è un sarto qualsiasi. La sua storia è un condensato di determinazione, passione e successo personale. E ora che si trova nel suo nuovo laboratorio in provincia di Como, non dimentica i passi del suo lungo cammino.

A sedici anni, in una piccola città della Costa d’Avorio, Fallykou inizia a frequentare una scuola di cucito per diventare sarto, mestiere popolare e diffuso in Paesi dove le persone non sono solite acquistare abiti prêt-à-porter. Impara presto le basi del cucito e della sartoria, arrivando a confezionare “abiti su misura di tutte le tipologie e occasioni, per donna, uomo e bambino”, ci racconta.

Con in tasca un buon bagaglio di conoscenze, nel 2010 parte alla volta della Nigeria per continuare lì l’attività sartoriale. “Una volta arrivato a Lagos ho trovato lavoro in un laboratorio dove facevamo vestiti su misura e non. Io mi occupavo del taglio delle stoffe mentre la proprietaria della sartoria le cuciva. Molti dei vestiti che producevamo venivano spediti in Europa per essere rivenduti”.

Fallykou 1RE proprio in Europa sbarca nel 2016, dopo un lungo viaggio migratorio, trovando infine ospitalità in via Aquila, dove la Croce Rossa di Milano fino al 2019 gestiva un Centro di Accoglienza Straordinaria. “Nell’attesa dei documenti e dell’accettazione della domanda di asilo, ho cominciato a cucire nel piccolo laboratorio presente nella struttura”. All’interno del centro le attività laboratoriali sono ampiamente incoraggiate e molti ragazzi e ragazze hanno potuto mettere le proprie conoscenze a disposizione degli altri. Dalla ciclofficina alla sartoria, in via Aquila sono tante le mini-botteghe in cui gli ospiti continuano il mestiere iniziato prima del viaggio. La presenza di tante nazionalità e il confronto con sarti di altri Paesi, fungono da continuo stimolo per imparare ogni giorno nuove tecniche di cucito e di taglio.

Due anni dopo, nel 2018, Fallykou è tra i primi ragazzi a entrare a far parte di ESIRAS, progetto della CRI Milano nato per favorire l’inserimento socio-lavorativo di richiedenti asilo e rifugiati. Qui per qualche mese segue una formazione sulle competenze trasversali e sul contesto socio-culturale italiano.

Per il giovane sarto a questo punto arriva una sorpresa. Lo staff della Croce Rossa aveva infatti fatto conoscere la sua storia al famoso Istituto di Moda Burgo, che da subito credette nelle potenzialità del ragazzo, offrendogli una borsa di studio per frequentare il corso triennale di Sartoria Professionale. “Sono contento di tutte le possibilità di crescita che ho avuto e voglio dire grazie alla Croce Rossa, che mi ha fatto conoscere ESIRAS, e agli insegnanti dell’Istituto Burgo che mi hanno aiutato tanto nella mia crescita professionale. Con loro ho scoperto la moda europea, un mondo che non conoscevo proprio e molto diverso da quello da cui provenivo.”

Grazie alle abilità pregresse, Fallykou è riuscito a terminare il corso in soli due anni, durante i quali ha frequentato ogni giorno lezioni individuali e di gruppo, unendo lo studio teorico alla pratica sartoriale. “Qui nell’Istituto mi sono concentrato molto sugli abiti ‘difficili’ e ho imparato a cucire vestiti da sposa, cappotti e giacche, scoprendo l’importanza di realizzare finiture di qualità”.

La consegna del diploma è avvenuta a ottobre e da quel momento Fallykou ha potuto iniziare la sua attività sartoriale all’esterno, dove collabora anche con associazioni no profit e piccole comunità.

L’inclusione delle persone migranti porta ricchezza nella società, e il percorso di Fallykou è un esempio di quanto sia importante valorizzare le competenze e le aspirazioni di chi arriva in Italia in cerca di un futuro migliore. Per gli interventi di inclusione socio-lavorativa delle persone rifugiate e richiedenti asilo, l’UNHCR, l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, ha conferito alla Croce Rossa di Milano il logo WeWelcome, destinato alle associazioni che assistono i beneficiari di protezione internazionale e ne promuovono l’inserimento nel mercato del lavoro.

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La Croce Rossa di Milano ha ricevuto un importante riconoscimento da parte dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha conferito il logo WeWelcome “per l’impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati”. Un attestato di fiducia che conferma il valore dei programmi di inclusione socio-lavorativa della CRI Milano per persone migranti, che hanno la possibilità di accedere a percorsi di empowernment, corsi di italiano tecnico e corsi professionalizzanti erogati da istituti ed enti partner di Croce Rossa Milano.

 “We welcome” è un premio, conferito attraverso la concessione di un logo su base annuale, destinato a cooperative, associazioni ed altri enti pubblici e privati che promuovono l’inserimento lavorativo dei beneficiari di protezione internazionale e la promozione di programmi innovativi di formazione lavoro e formazione linguistica. Le realtà che aderiscono al bando del premio vengono intervistate e selezionate dal Comitato di Valutazione dell’UNHCR, composto da rappresentanti del Ministero del Lavoro, Confindustria, Global Compact Network Italia e Sole 24 ore.

“Il riconoscimento dell’UNHCR - dichiara Luigi Maraghini Garrone, Presidente CRI Milano - è uno straordinario risultato che ci rende orgogliosi del lavoro fatto fin qui. Sul fronte dell'assistenza alle persone migranti siamo attivi da molti anni, e fino all’anno scorso gestivamo anche due centri di accoglienza straordinaria. È dall'esperienza maturata in tale frangente che abbiamo avviato i progetti di inclusione socio-lavorativa, che vorremmo rendere trasversali e parte di un sistema di risposta alle vulnerabilità. Il vero premio per noi, tuttavia, è vedere ogni giorno i cambiamenti positivi nella vita delle persone che assistiamo”.

L’evento di premiazione e conferimento del logo “We Welcome” si terrà online il 10 novembre 2020.

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