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Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, senso estremo di solitudine e aumento dell’irritabilità. Sono solo alcuni dei sintomi di cui hanno sofferto migliaia di persone in Italia a causa del lockdown. Numerosi studi hanno evidenziato come l’incertezza della situazione e del futuro hanno causato un incremento del disagio psicologico ed emotivo generale. A farne le spese molto spesso le fasce più fragili della popolazione come i bambini e gli anziani, che più di altri hanno subìto gli effetti del distanziamento sociale e del confinamento domestico.
L’isolamento forzato può essere vissuto non solo tra le mura di casa ma, paradossalmente, anche per le strade e le piazze di una città deserta. Nelle grandi metropoli le persone senza dimora hanno perso i propri riferimenti sociali e le proprie abitudini, e inoltre hanno visto ridursi le possibilità di assistenza e supporto solitamente garantito da enti e associazioni. Questo nonostante le persone in strada siano tra le più colpite da Covid-19 in termini di mortalità.
Chi vive in strada ha infatti pagato a caro prezzo le misure restrittive per la limitazione del contagio e fa i conti tutti i giorni con restrizioni, mancanza di accesso a servizi essenziali e isolamento estremo. Ciò ha pesanti ricadute sul piano psicologico ed emotivo.
A mappare la situazione degli homeless nella nostra città è stato un laureando dell’Università degli Studi di Milano, Sebastiano Rinaldo, che tra luglio e ottobre ha affiancato le unità di strada della Croce Rossa di Milano e provincia per sottoporre dei questionari alle persone che vivono in strada e misurare il grado di disagio psicologico avvertito durante il lockdown.
La tesi, che vede come relatrice la Dott.ssa. Anna Esposito e come correlatore il Dott. Antonio Villa, è stata supportata anche dallo staff della Croce Rossa di Milano, in particolar modo dal referente dell’unità di strada psicologica Federico Lupo Trevisan. Quest’ultimo ha inoltre aiutato l’autore nella revisione del questionario per adattarne i quesiti alla realtà della strada, nonché nell’identificazione del metodo migliore per introdurre le domande alle persone intervistate.
Lo ricerca ha tenuto in considerazione numerosi parametri tra i quali i livelli di ansia e tristezza percepiti, il grado di solitudine e il numero momenti di serenità e positività/negatività provati durante la giornata. Ai 106 partecipanti alla ricerca è stato chiesto inoltre di valutare il proprio grado di autosufficienza nella quotidianità, come la facilità di accesso ai servizi, l’utilizzo dei mezzi pubblici, delle mense e delle docce pubbliche. Un altro aspetto preso in considerazione è stata la qualità del sonno, in molti casi ritenuta migliore in quanto l’assenza di rumori e disturbi ha garantito un maggior riposo nelle ore notturne.
È stato poi utilizzata la “morale scale” del Philadelphia Geriatric Center per valutare, con un approccio multidimensionale, l’umore percepito nelle persone attraverso tre fattori: agitazione, atteggiamento verso il proprio invecchiamento e soddisfazione solitaria.
I dati raccolti, sono stati confrontati con quelli di uno studio precedente somministrato alla popolazione generale. Il confronto tra le due ricerche ha permesso di appurare che le persone senza dimora, e in particolare le donne, hanno percepito complessivamente un maggior disagio psicologico rispetto al resto della popolazione, dovuto soprattutto alla mancanza di risorse personali per contrastare la situazione.
Per quanto riguarda i giovani si registra invece una controtendenza. La fascia giovane degli homeless ha avvertito infatti un minor disagio psicologico rispetto alla controparte appartenente alla popolazione generale, composta prevalentemente da studenti e giovani lavoratori. Questo trend si spiega con il fatto che i giovani senza dimora erano già abituati a momenti di solitudine e isolamento sociale, e non hanno quindi sofferto per la chiusura di scuole, locali e luoghi di aggregazione giovanile.
La tesi di laurea di Sebastiano Rinaldo, come altre simili condotte in altri contesti, conferma l’importanza della tutela delle persone senza dimora, una delle fasce più colpite dalla pandemia e dai suoi effetti indiretti, attraverso interventi specifici e che tengano in considerazione la complessità del fenomeno. Non solo quindi la soddisfazione dei bisogni materiali, ma una cura della persona più profonda, che passa anche attraverso il rapporto personale, lo scambio, il confronto con gli operatori sul campo.
La Croce Rossa di Milano lo fa garantendo ogni notte assistenza e supporto, provvedendo, oltre che alla fornitura di cibo, coperte e vestiti, all’assistenza sanitaria e psicologica attraverso specifiche unità di strada con personale specialistico. Un approccio il più possibile ampio che nel periodo del lockdown non si è fermato ed è stato anzi potenziato grazie anche al contributo dei tanti operatori dei comitati della Croce Rossa della provincia di Milano.
Vivere per strada è una continua ricerca di soluzioni a piccole e grandi necessità quotidiane, difficili da risolvere già prima del Covid-19, nonostante il supporto continuo della rete dei Servizi composta da enti e associazioni dedicate. La pandemia, e il conseguente lockdown, hanno stravolto totalmente il sistema di assistenza, e reso molte problematiche delle persone senza dimora semplicemente insormontabili. Per questo la Croce Rossa di Milano, insieme agli altri Comitati CRI della Provincia, ogni notte è presente in strada per portare assistenza e studiare interventi mirati, per fornire la migliore risposta possibile nonostante il periodo di massima incertezza.
Insieme a Davide Parisi, Referente per le attività di assistenza alle persone senza dimora, abbiamo cercato di comprendere meglio l’impatto dell’emergenza sanitaria sulle persone che vedono nella strada la loro casa.
In strada la minima patologia può avere severe complicanze. “Se prima del lockdown i nostri utenti avevano dei chiari punti di riferimenti in merito a chi rivolgersi - spiega Davide Parisi - attualmente si riscontra spesso grande confusione. La rete di appoggio è mutata sia nelle procedure per richiedere una prestazione sanitaria, sia nella tipologia dei servizi erogati. Ad esempio, i centri che consegnano farmaci, e anche alcuni ambulatori, ora accettano solo prenotazioni telefoniche, ma ciò è un grande ostacolo per chi non ha il telefono o non ha sufficiente credito”.
Le difficoltà di accesso al sistema di assistenza sanitaria porta molti a non chiedere aiuto per patologie che, in questo modo, si aggravano velocemente.
Ciò si traduce in un aumento delle richieste di assistenza alle associazioni che, come la Croce Rossa di Milano, hanno delle specifiche unità di strada mediche. Tuttavia “star dietro a tutte le persone in strada è diventato sempre più difficile”.
Prima dell’emergenza molti bar e ristoranti rappresentavano un punto di riferimento per le persone senza dimora, permettendo loro di usufruire dei servizi igienici; questo rappresentava una grande aiuto, alla luce della carenza di bagni pubblici. “La chiusura anticipata dei locali sta attualmente mettendo in seria difficoltà i nostri utenti, che non sanno più dove assolvere i propri bisogni fisiologici e come provvedere all’igiene personale”.
Le misure restrittive appositamente studiate per contrastare il contagio attraverso una limitazione degli spostamenti, hanno ridotto sensibilmente il numero di cittadini per le vie della città. Per chi vive in strada ciò si traduce per prima cosa in mancate entrate economiche, derivanti per lo più dalle offerte dei passanti. Ma non solo. “Pensiamo a gesti semplici come offrire a una persona senza dimora una brioche al mattino o un panino la sera. Questi gesti di solidarietà si sono ridotti in maniera drastica”.
Al numero ridotto dei passanti si unisce la diffidenza a fermarsi a parlare per paura del contagio. La mancanza delle chiacchiere quotidiane con le persone accentua la sensazione di essere ai margini della società. “Durante il lockdown di marzo capitava che gli utenti ci dicessero che eravamo le prime persone con cui parlavano da diversi giorni. Ad oggi constatiamo lo stesso fenomeno nelle ore serali”.
C’è poi il discorso coprifuoco, che impone di rimanere a casa a persone che però non hanno una dimora. “Le persone che assistiamo tendono a rimanere ferme nei loro giacigli a partire dalle 23. Tuttavia è molto sentita la paura di incorrere in sanzioni, specialmente perché sanno che nel caso avrebbero anche problemi ad accedere a un’opportuna tutela legale”. [Continua]
Procurarsi regolarmente nuovi vestiti è una grande necessità per chi vive in strada. I capi si logorano facilmente, si sporcano e in generale vanno cambiati a seconda della stagione. I "guardaroba", ovvero i centri che distribuiscono vestiti, si sono ridotti da trenta a due, introducendo al contempo limitazioni per l’accesso e il ritiro dei vestiti. Se prima tutte le zone erano più o meno servite, ad oggi ci sono persone che faticano ad arrivare in uno dei due centri perché troppo lontani. “Le persone più fragili, specialmente quelli con difficoltà a deambulare, desistono dal recarsi nei guardaroba. Poche sere fa abbiamo trovato una persona che stava dormendo con una coperta leggera e una maglietta a mezze maniche perché non era riuscito ad arrivare nel centro di distribuzione vestiti”.
La chiusura delle strutture più piccole, dove gli utenti avevano modo di parlare con gli operatori e instaurare un rapporto duraturo nel tempo, ha fatto sì che l’intercettamento dei bisogni delle persone è venuto meno, come anche la qualità del servizio in generale. “Nei pochi guardaroba rimasti aperti, il numero di persone da aiutare è talmente alto che non c’è più modo di confrontarsi con la persona e avere il tempo per indagare su eventuali altri bisogni”.
Le mense continuano la loro attività, seppur con nuove procedure e con l’obbligo di mangiare separati. Il pasto tutti insieme era un momento molto atteso della giornata, un modo per confrontarsi e parlare con gli altri. “Quel tipo di socialità si è persa ed oggi le persone si sentono più sole”.
La Croce Rossa di Milano ha potenziato il presidio delle strade per far fronte all’interruzione e alla riduzione del servizio di unità di strada da parte di altre associazioni, situazione che ha comportato un notevole aumento del carico di lavoro. “Al momento i nostri giri serali hanno più tappe che in passato e ogni equipaggio assiste più persone. Di conseguenza siamo costretti a ridurre il tempo che possiamo dedicare a ogni singola persona. Nonostante questo, ci adoperiamo al meglio per rendere il servizio Umano, puntando molto sull’aspetto relazionale dell’intervento”.
Il freddo a breve arriverà e la grande incognita sull’apertura dei dormitori spaventa le persone in strada. “Sempre più persone ci chiedono cosa ne sarà dei ricoveri notturni, se riapriranno o no a causa del Covid-19”.
La distribuzione delle coperte è già iniziata, pur non potendo stimare quante ne occorreranno quest’anno qualora i dormitori non dovessero riaprire. “La coperta è un bene salvavita, senza si muore. È un nostro imperativo averne a disposizione a ogni turno.” A una persona in strada nell’arco dell’inverno devono però esser consegnate più coperte, perché, come i vestiti, si usurano, si sporcano e vengono anche rubate. “Attualmente abbiamo una buona scorta, grazie anche a istituzioni pubbliche e aziende che le hanno donate, tuttavia siamo coperti solo per la prima parte dell’inverno. Sono già previsti acquisti mirati di nuove coperte, dato che quest’anno non possiamo chiederle ai cittadini per via delle restrizioni sanitarie”.
Appare chiaro, oggi più che mai, quanto sia necessario puntare i riflettori sulla situazione di chi vive ai margini della società e le cui istanze sono spesso ignorate. In un momento di crisi dovuto all’emergenza coronavirus, e ai suoi drammatici effetti diretti e indiretti, la Croce Rossa di Milano continua ogni giorno a portare assistenza a chi è più in difficoltà, ad adoperarsi per monitorare costantemente la situazione sanitaria e sociale delle persone senza dimora e a tutelarne l’accesso ai servizi primari del territorio.
Croce Rossa di Milano e Waze, la popolare app di navigazione sociale, di nuovo insieme per un’iniziativa benefico a favore delle persone senza dimora. Dopo il successo della scorsa edizione, anche nel 2019 Waze mostrerà agli automobilisti la presenza di un centro raccolta coperte in via Pucci 7 grazie a un “pin” solidale. Anche la tecnologia può quindi fare la sua parte sostenendo lo spirito di condivisione e altruismo nei confronti dei più bisognosi.
Il progetto prevede l’inserimento sulla mappa di Waze di icone specifiche dedicate ai centri di raccolta aderenti all’iniziativa, con lo scopo sia di sensibilizzare ulteriormente le persone a donare alle persone in difficoltà, sia di indicare i luoghi in cui poter consegnare fisicamente i beni, rigorosamente in ottime o buone condizioni. Fino a fine gennaio quindi gli automobilisti che si troveranno in prossimità di via Pucci 7, vedranno apparire sulla mappa dell’app il pin solidale, con le indicazioni di giorni e orari di apertura, nonché le tipologie di beni ritirati.
In totale saranno venticinque, in varie regioni italiane, i pin solidali dei centri di raccolta solidale che, aderendo all’iniziativa benefica, saranno attivi e visibili sulla mappa di Waze. Di questi, sette sono di comitati di Croce Rossa dell’hinterland milanese. Oltre al Comitato di Milano, sarà quindi possibile donare beni per i senza dimora anche ai comitati di Area Nord Milanese, Bresso, Lainate, Paderno e Pieve Emanuele.
Il punto di raccolta della Croce Rossa di Milano è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 20:30 e il sabato dalle 9:30 alle 12:30.
Oltre alle coperte è possibile consegnare anche sacchi a pelo e giacconi invernali.
La Notte dei Senza Dimora, il tradizionale evento solidale organizzato da Insieme nelle Terre Di Mezzo Onlus nato per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della povertà estrema e dell’emarginazione sociale, e realizzato in collaborazione con le organizzazioni del territorio tra cui Croce Rossa Milano, compie 20 anni! L’appuntamento per quest’anno è per il 19 ottobre in Piazza Sant’Eustorgio.
Per i cittadini sarà questa un’occasione per entrare a contatto con associazioni, istituzioni e persone che da anni si occupano della tematica dei senza dimora e che si adoperano per riportare l’attenzione sul problema dell’emarginazione sociale.
Per questa ventesima edizione la Croce Rossa di Milano sarà impegnata come ogni anno nell’assistenza logistica alla manifestazione, con il montaggio delle strutture che ospiteranno gli stand delle associazioni, la creazione degli impianti e la preparazione e distribuzione dei pasti. Non mancherà poi l’ambulatorio mobile che con personale specializzato provvederà a visitare e medicare gli utenti partecipanti che ne avranno bisogno.
Il programma della manifestazione è ricco e articolato. La giornata si aprirà al mattino con l’incontro “La strada di casa: le relazioni di comunità nel lavoro con le persone senza dimora”, che si terrà nella Sala Alessi di Palazzo Marino dalle 9:30 alle 13:00. Verranno presentati esempi concreti di attività pensate per i senza dimora e aperte gratuitamente a tutti, che diventano una risorsa anche per il territorio e le comunità di quartiere. Al pomeriggio si terranno invece laboratori esperienziali in vari punti della città. Tra gli eventi si segnalano i laboratori di scrittura creativa, di lavoro a maglia, di riciclo creativo, riparazione di biciclette e molto altro. Per il calendario completo e le iscrizioni si rimanda alla pagina dedicata: http://lanottedeisenzadimora.org/milano-2019.
Alle 20 sarà invece servita la cena solidale offerta, momento di scambio e condivisione a tavola con chi normalmente vive in strada. A seguire, dalle 22, sarà il momento dei giochi di società e degli scacchi. Infine chi vorrà potrà fermarsi in piazza dormendo con i sacchi a pelo sotto le stelle di Milano, un modo questo per provare sulla propria pelle le estreme condizioni di disagio delle persone senza dimora.
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L’evento è organizzato da una rete di associazioni: Insieme nelle Terre di mezzo Onlus, Croce Rossa Italiana-Comitato di Milano, Fondazione Isacchi Samaja ONLUS, Opera Cardinal Ferrari, Ronda Carità e Solidarietà, MIA-Milano In Azione, VOCI-Volontari Cittadini, Fondazione Progetto Arca, Associazione Avvocato di Strada Onlus, Associazione MIRaggio, CAST, SOS Milano, Casa della Carità, fio.PSD, Anime Bisognose, La compagnia della polenta, Cena dell’amicizia, Papa Giovanni XXIII, Fondazione Fratelli di San Francesco, Amici di Gastone, Effatà, FIDES-ONLUS Casa degli amici, Caritas Ambrosiana, SOS Stazione Centrale-Fondazione Exodus.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano e di Regione Lombardia.
Sono quasi 1400 le segnalazioni raccolte nei primi 70 giorni del servizio segnalazioni attivo da fine novembre presso la Centrale Operativa di Croce Rossa Milano*.
Il servizio mette al centro la tutela della vita e della salute delle persone senza dimora della città ed è realizzato grazie ad una stretta collaborazione tra Comune di Milano e attori del territorio: il Comitato della Croce Rossa di Milano, 10 Comitati CRI dell’hinterland (Bresso, Brugherio, Buccinasco, Cinisello, Area Nord, Area Sud, Paderno Dugnano, Pieve Emanuele, San Donato e Sesto San Giovanni) e Progetto Arca.
Tutte le segnalazioni ricevute allo 02-88447646 (numero attivo 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana) si sono trasformate in un intervento fisico sul territorio da parte di volontari e operatori della Croce Rossa o di una delle 19 associazioni impegnate nelle attività al fianco dei senza dimora a Milano.
In questi 70 giorni le diverse realtà sono riuscite ad accompagnare verso i dormitori 150 persone e hanno risolto oltre 100 chiamate dando informazioni sui servizi sociali del territorio. Il grande lavoro svolto, soprattutto nelle settimane di freddo più intenso, sottolinea anche la grande solidarietà dei cittadini milanesi. Coloro che hanno fatto una segnalazione al servizio possono anche richiedere di essere informati circa l’esito dell’intervento: questo riscontro e confronto con gli operatori telefonici ha permesso ai cittadini di conoscere meglio il tema della marginalità urbana e di prendersi in qualche modo cura delle persone che orbitano nelle zone da loro frequentate.
Vedi una persona senza dimora in difficoltà: segnalacelo allo 02-88447646.
* Questo servizio si inserisce nell’ambito di un progetto più complesso e in rete con il Comune di Milano, il Centro di Aiuto della Stazione Centrale (CASC), e tutti gli enti che sul territorio si occupano di persone senza dimora e che prevede interventi in strada, dormitorio di emergenza dedicato, formazione congiunta con la Polizia Locale, etc.
Il 15 Dicembre prossimo, in contemporanea in sei città d'Italia, si svolgerà Il Pasto della Solidarietà, evento organizzato dalla Croce Rossa Italiana e da Land Rover Italia: più di mille persone senza dimora riceveranno un pasto caldo, condivideranno momenti di incontro, conforto e convivialità nelle piazze simbolo di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze e Palermo.
Durante l’iniziativa i partecipanti riceveranno un kit contenente beni di prima necessità e il necessario per affrontare i mesi invernali, avranno la possibilità di fare visite mediche e check up gratuiti con il personale dell’ambulatorio mobile. Si tratta della seconda edizione del “Pasto della Solidarietà” organizzato da Croce Rossa Italiana e Land Rover, dopo quello del gennaio 2016 che vide il coinvolgimento di 24 città, 2.500 persone senza dimora e più di mille volontari.
Gli operatori e i volontari della Croce Rossa del Comitato di Milano e dei comitati dell’area metropolitana che partecipano ogni giorno alle attività delle Unità di Strada, saranno affiancati dal cuoco palermitano Filippo La Mantia, Ambassador per il Brand Jaguar, nella preparazione del “Pasto della Solidarietà”. La Mantia offrirà i famosi cannoli giunti per l’occasione dalla Sicilia.
“Il Pasto della solidarietà – commenta Annalia Savini, responsabile dei Progetti Sociali di Croce Rossa Milano - è rappresentativo del lavoro che ogni giorno volontari ed operatori delle Unità di Strada portano avanti con le persone senza dimora. Offrire un pasto è infatti il primo gesto dell’accoglienza, gesto a cui fanno seguito una serie di azioni – l’assistenza sanitaria, educativa e psicologica – che aiutano a costruire con le persone vulnerabili una relazione continuativa e a strutturare un sostegno promotore di molteplici obiettivi. Questo approccio olistico non solo è più rispettoso delle persone, ma valorizza le loro capacità di resilienza”.
L’evento è parte del progetto “Le Strade della Solidarietà”, attraverso il quale, dal 2013, Land Rover sostiene le attività delle Unità di Strada della Croce Rossa Italiana con mezzi, iniziative e specifiche attività formative. La collaborazione ha, infatti, l’obiettivo non solo di aiutare un numero sempre maggiore di persone senza dimora, ma anche di formare volontari sempre più preparati, consapevoli e specializzati che non si limitino, nel loro intervento, a ridurre il danno della vita in strada, ma accompagnino piuttosto le persone senza dimora verso tutti quei servizi cui hanno diritto, fino alla piena inclusione sociale.
Secondo gli ultimi dati Istat, le persone senza dimora in Italia sono oltre cinquantamila, una cifra, però, in costante e drammatica ascesa. La Croce Rossa Italiana, attraverso i suoi 654 Comitati, ha fornito assistenza a quasi trentatremila persone senza dimora. Solo nel 2018, nelle sei città metropolitane del progetto “Strade della Solidarietà”, sono state oltre 800 le persone assistite in modo continuativo (supporto sociale, sanitario e psicologico). Ben 58, invece, i Comitati territoriali di Croce Rossa Italiana impegnati, durante l’anno, nelle attività legate alle emergenze causate dal gelo invernale e dal caldo estivo e più di 15.000 gli interventi che hanno visto coinvolti i volontari nella distribuzione di generi alimentari e indumenti.
La Croce Rossa e Land Rover collaborano da oltre sessant’anni in tutto il mondo, impegnandosi nello sviluppo di attività volte al raggiungimento e al sostegno di un sempre maggior numero di persone vulnerabili.
L'evento di Piazza Castello è patrocinato dal Comune di Milano.
Quest’autunno, per la prima volta, la Croce Rossa di Milano ha inserito tra le numerose attività portate avanti dall’unità di strada per i senza dimora anche quella della vaccinazione antinfluenzale.
Si tratta di un intervento importante perché agisce su una parte della popolazione particolarmente esposta al rischio sanitario: spesso le persone che vivono in strada, infatti, tendono a trascurare la propria salute ed i propri bisogni sanitari, questo porta ad una cronicizzazione di patologie anche semplici da trattare. Garantire loro la vaccinazione contro l’influenza significa proteggerli almeno in parte da quelle complicanze che un’influenza potrebbe provocare su alcune malattie croniche (come ad esempio la bronchite cronica, il diabete o le cardiopatie).
L’attività di vaccinazione verrà garantita grazie alla fornitura dell’ATS Milano (tramite l’ASST Sacco-Fatebenefratelli) ma soprattutto grazie al lavoro svolto dalle nostre unità di strada medica-infermieristica e dal personale sanitario che si occupa con regolarità di assistenza e cure mediche alle persone in strada nella città di Milano.
Per realizzare le vaccinazioni viene utilizzato l’ambulatorio mobile che raggiungerà i senza dimora nei luoghi dove di solito sostano e trovano riparo. Questa modalità di intervento è stata scelta perché più efficace: i senza dimora raramente si presentano negli ambulatori e dai medici di base, mentre sono disposti ad accettare cure e consigli dagli operatori delle unità di strada che vedono quotidianamente e con i quali hanno costruito un rapporto di fiducia.
L’uso dell’ambulatorio mobile per questa attività permetterà anche il rilascio di certificato di vaccinazione a ogni utente e l'avvenuta vaccinazione verrà regolarmente registrata sul terminale ATS come avviene in ogni altro ambulatorio cittadino.
La vaccinazione antinfluenzale si inserisce in un’attività di supporto socio-psico-medico-assistenziale ai senza dimora che vede impegnate sul territorio milanese diverse unità di strada specializzate. Oltre all’unità di strada medica, al fianco dei senza dimora sono attive anche l’unità di strada psicologica ed educativa per un intervento a tutto tondo sulle problematiche delle persone che vivono in strada. Leggi qui per saperne di più.
A Milano sono oltre 2.600 le persone senza dimora; uomini, donne, giovani, anziani, italiani, stranieri ai quali la vita ha portato via tutto: casa, lavoro, affetti, dignità, fiducia nel prossimo.
A tutti loro noi di Croce Rossa diamo un sostegno, aiutandoli a lasciarsi alle spalle disagi, paure e solitudine.
Il nostro approccio è semplice e concreto, un approccio umano:
• Li ascoltiamo e li accompagniamo verso percorsi di reinserimento
• Distribuiamo generi di prima necessità e di conforto per affrontare la vita in strada
• Creiamo un rapporto di fiducia che li stimoli a chiedere il nostro aiuto
• Facilitiamo l’utilizzo dei servizi esistenti in città
• Li assistiamo con cure mediche
Ogni notte, con i nostri volontari ed educatori, siamo lì per aiutare queste persone fragili e sole ad affrontare il gelo e le difficoltà. E sono davvero tanti coloro che per le vie di Milano contano sulle nostre Unità di Strada.
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Sabato 13 ottobre è tornata a Milano la Notte dei Senza Dimora. Alla sua 19esima edizione, la manifestazione progettata da Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus e realizzata con varie organizzazioni del territorio tra cui Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, è stata l’occasione per porre l’attenzione sul problema dell’emarginazione sociale, a pochi giorni dalla Giornata mondiale di lotta alla povertà istituita dalle Nazioni Unite.
Il calendario è stato ricco di eventi: tutti in bicicletta dal centro d’accoglienza “Casa Enzo Jannacci” pedalando verso piazza Santo Stefano, knitting solidale per regalare indumenti di lana a chi vive in condizioni di povertà estrema, raccolta di prodotti per l’igiene personale.
E poi, musica dal vivo e la novità di quest’anno, il “Premio Isacchi Samaja” dedicato agli artisti che vivono in strada, con una giuria importante formata da Paolo Cognetti (Premio Strega 2017) e Giorgio Fontana (Premio Campiello 2014).
L’appuntamento centrale della giornata è stato come ogni anno l’allestimento di una grande cena all’aperto (in tutto sono stati serviti 550 pasti), intesa come invito all’inclusione e alla condivisione. Al centro della piazza, intorno ai tavoli, una varietà di persone con volontari delle associazioni, senza dimora, semplici cittadini curiosi: tutti insieme hanno condiviso una parola, un pasto, un sorriso.
La serata rappresenta un importante momento di confronto fra cittadini e organizzazioni che si occupano di assistenza, ed è una preziosa occasione per i cittadini che possono informarsi sulle difficoltà che portano le persone in strada e su come è possibile aiutarle, anche diventando volontari.
Milano ancora una volta è stata in ascolto: di chi vive in difficoltà ma anche di chi offre un impegno giornaliero, costante e silenzioso che - quando viene alla luce come nella Notte dei Senza Dimora – può far dimenticare per una notte il freddo e la solitudine.
I volontari della Croce Rossa di Milano hanno contribuito alla preparazione e alla distribuzione dei pasti e mantenuto in funzione per tutta la sera l’ambulatorio mobile dove sono stati accolti molti senza dimora ed effettuati 31 screening sanitari gratuiti.
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La Notte dei senza Dimora ha avuto il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Hanno aderito all’iniziativa Fondazione Isacchi Samaja Onlus, Ronda Carità e Solidarietà, Croce Rossa Italiana–Comitato Provinciale di Milano, Fondazione Progetto Arca, Avvocato di strada ONLUS, MIA–Milano in Azione, VOCI, Associazione MiRaggio, SOS Milano, Opera Cardinal Ferrari, Fondazione Fratelli di San Francesco, CAST, Casa di Gastone, Effatà, Avvocati per Niente, Fides ONLUS-Casa degli Amici, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, fio.PSD (Federazione Italiana Organismi persone senza dimora), Anime bisognose, Ciclochard, Associazione Artisti di strada di Milano e Papa Giovanni XXIII.
Per celebrare i suoi 70 anni, la casa automobilistica inglese Land Rover ha lanciato il 10 maggio lo spot che racconta l’attività delle Unità di Strada della Croce Rossa Italiana con l’obiettivo di far crescere la rete di volontariato nel mondo, riaffermando il supporto alla Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che dura ormai da oltre mezzo secolo.
Dopo una fase esplorativa e di ricerca, Land Rover ha scelto la Croce Rossa di Milano e provincia come protagonista del video. Le riprese, svolte tra febbraio e marzo, hanno impegnato il Comitato nel supporto alla troupe londinese che ha curato la realizzazione, negli aspetti organizzativi e logistici, e nel favorire la conoscenza dell’attività e la delicata relazione con le persone senza dimora.
“Fare volontariato ti cambia la vita, ti aiuta a sviluppare la tua forza interiore”, riflette a fine spot Daniela, una dei nostri volontari che, a Milano e in tante città italiane, escono ogni sera con le Unità di Strada per assistere chi ha bisogno e sono parte attiva del progetto “Le Strade della Solidarietà”, che unisce Land Rover e Croce Rossa Italiana.
Sin dal 2014, il progetto ha lo scopo di aumentare il numero dei senza dimora e le aree metropolitane raggiunti dalle Unità di Strada, di sostenere la formazione specifica per i volontari e di sviluppare attività più strutturate.
A Milano, per esempio, ha dato vita all'Unità di Strada psicologica: un servizio unico in Italia che, con l’ausilio di un professionista, si attiva nei casi più complessi e traumatici per avviare percorsi individuali di recupero o di reinserimento.
In occasione dell’uscita dello spot, presente su tutti i social, la Croce Rossa Italiana ha lanciato anche la piattaforma web “Un’Italia che aiuta”, che racconta il mondo del volontariato CRI.
La nostra missione è portare aiuto e assistenza ovunque ce ne sia bisogno. Dai un sostegno concreto alle nostre attività e cambia la vita di una persona.