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Martedì, 07 Marzo 2023 19:24

Giornata internazionale della Donna, la lettera del Presidente CRI Milano

Il Presidente della Croce Rossa di Milano, Massimo M. A. Boncristiano, ha voluto inviare a tutte le volontarie e operatrici una lettera per ringraziarle per l'enorme lavoro svolto quotidianamente, ricordare coloro che hanno fatto la storia dell'Associazione con il loro meritevole servizio alla comunità, e al contempo fare i più sinceri auguri in occasione della giornata internazionale della Donna. Di seguito il testo della lettera:

 

A tutte le donne della Croce Rossa di Milano,

il passato e il presente della nostra Associazione sono costellati da storie di donne straordinarie. Storie uniche che evidenziano l'apporto e il contributo fondamentale di migliaia di donne che da 158 anni si prodigano per il benessere degli altri, spesso con immensi sacrifici personali.

L'azione umanitaria della Croce Rossa nasce dall'esempio di un gruppo di donne che, nel 1859, si organizzarono autonomamente per portare soccorso ai feriti della battaglia di Solferino.

Prima ancora, fu la celebre Florence Nightingale a sconvolgere il paradigma dell'assistenza ai malati, divenendo precorritrice della Croce Rossa e madre della pratica infermieristica.

Prima dell'avvento della Grande Guerra, proprio qui a Milano, la celebre S.lla Sita Meyer Camperio si adoperò senza sosta per creare una prima scuola per Infermiere. Erano gli anni a cavallo tra il 1906 e il 1907. Da quel momento nacquero altre scuole in tutta Italia, portando alla nascita del Corpo delle Infermiere Volontarie CRI, che quest'anno celebrano i 115 anni di fondazione.

Nell'Archivio Storico della CRI Milano troviamo oggi testimonianza del grande impegno morale e umanitario delle donne in ogni conflitto a cui l'Italia ha preso parte.

Nella Seconda Guerra, ad esempio, decine di crocerossine milanesi furono impiegate sulle navi ospedale e sui fronti più caldi, come Tobruk, Tripoli, Durazzo e Spalato e in Russia. Celebre l'impegno di S.lla Antonia Setti Carraro, impiegata sui treni-ospedale, sui campi di battaglia del fronte greco-albanese e infine nei campi di prigionia in Germania.

Un altro nome per sempre impresso nella memoria è poi quello di S.lla Maria Vittoria Zeme. A seguito dell'armistizio dell'8 settembre, pur non lasciare senza cure i "suoi" malati deportati, fu deportata anch’essa nel campo di concentramento di Zeithain, dove subì privazioni e un trattamento disumano, continuando tuttavia a vestire la divisa di crocerossina restando accanto ai malati e condividendone le sofferenze.

In quel periodo, fu un’altra donna straordinaria, la celebre Ispettrice S.lla Mimy Rigat, a coordinare il loro lavoro delle crocerossine e a spendersi senza sosta per portare conforto ai militari feriti e alla popolazione.

Per decenni dopo la fine della guerra, troviamo donne milanesi straordinarie lavorare instancabilmente presso strutture come l’Istituto Climatico sanatoriale di Cuasso al Monte, l'Ospedale Principessa Jolanda e gli ospedali militari della città, nei quali operò per molto tempo anche S.lla Emanuela Setti Carraro, figlia di Antonia, e moglie del Generale Dalla Chiesa, con cui condivise lo stesso tragico destino perendo nel vile attentato del 1982. 

Nel dopoguerra, il coinvolgimento femminile avveniva a ogni livello, dall'impiego nei magazzini di raccolta carta (poi rivenduta per finanziare le attività), alle attività sociali, fino all'organizzazione di eventi di raccolta fondi istituzionali di grande prestigio nel panorama milanese. Le donne, infatti, oltre che sul fronte assistenziale, sono state e sono il motore della nostra Associazione, garantendone la sostenibilità grazie a un'intensa opera di reperimento delle risorse materiali e finanziarie, al fine di poter ampliare ancora di più le attività umanitarie sul territorio.

Anche sul fronte della risposta ai disastri naturali, negli anni sono state centinaia le volontarie CRI partite per raggiungere e prestare soccorso alle popolazioni colpite da terremoti e alluvioni, in Italia e all'estero. Anche in caso di eventi sconvolgenti come è stata la recente pandemia, non è mancata in nessun momento la loro opera meritoria.

Tornando ai giorni nostri, non posso che ringraziare le volontarie e le operatrici della Croce Rossa di Milano che sono attive su ogni fronte: dall'assistenza alle persone senza dimora al soccorso in ambulanza, dalla logistica umanitaria all'assistenza domiciliare, passando per il supporto alle persone migranti, le raccolte di generi alimentari, le prestazioni ambulatoriali qui in sede e durante gli eventi, le attività di formazione e sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanili, e in tanti altri contesti che sarebbe impossibile elencare in maniera esaustiva in questa sede.

Sono fermamente convinto che ciò che è oggi la Croce Rossa, la sua identità, la natura e l'essenza stessa, sarebbero profondamente diverse se non avessero avuto il contribuito fondamentale di donne così straordinarie, anche nella loro normalità, che hanno donato tutte loro stesse al perseguimento degli ideali umanitari, senza chiedere mai nulla in cambio. Oggi come allora, tale spirito di sacrificio sopravvive in ognuna delle donne che sono fiero di rappresentare.

A tutte voi, in questa giornata dell'8 marzo, i miei più sinceri AUGURI e il mio più sentito GRAZIE.

 

Massimo M.A. Boncristiano

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