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Inizia a gennaio il prossimo corso di formazione per diventare Infermiera Volontaria ed entrare a far parte del glorioso Corpo delle Crocerossine: un’istituzione che appartiene alla nostra storia, una divisa bianca a tutti nota, presente e attiva sul territorio, che tanto ha dato e continua a dare a giovani, anziani, malati e a chi necessita di aiuto.

Per candidarsi c’è tempo fino a lunedì 30 novembre: è sufficiente inviare un’e-mail a isp.milano@iv.cri.it. Ma cosa significa veramente essere Crocerossina oggi? Vuol dire entrare in una solida associazione – la Croce Rossa Italiana – nella quale ogni azione di volontariato è svolta dopo un serio periodo di formazione. “All’interno di essa il Corpo delle Infermiere Volontarie rappresenta il luogo per eccellenza di un’attività che può davvero lenire – in maniera diretta, grazie alle abilità e competenze acquisite – il dolore fisico e morale degli assistiti”, spiega Chiara Caraffa, Ispettrice Provinciale di Milano delle II.VV.   È un impegno di grande valore etico e sociale, tuttavia assolutamente conciliabile con la vita quotidiana, familiare e lavorativa, che può essere declinato, dopo il corso, in molti e diversi tipi di volontariato, a seconda delle competenze e delle attitudini individuali.

"A ognuna di noi è offerta la possibilità di acquisire nuove conoscenze e di metterle a disposizione degli altri attraverso vari servizi: salvataggio in elicottero, in acqua, formazione della popolazione sulle norme di Primo Soccorso e Disostruzione Pediatrica, disseminazione delle norme del Diritto Internazionale Umanitario, ambulanza...”, spiega Chiara Caraffa.   Le Crocerossine sono una presenza fissa nell’ambulatorio del Comitato Provinciale di Milano della CRI, in via Pucci 7. Alla caserma Santa Barbara si dedicano all’Ippoterapia, che ha lo scopo di migliorare lo stato psico-fisico di bambini e adulti con disabilità. Tra i loro compiti c’è anche quello di portare sostegno a chi vive in condizioni di estremo disagio, per strada, nelle fredde notti invernali. “Il servizio ai senza fissa dimora rappresenta un punto di contatto con la “prima linea”: i Volontari della Croce Rossa Italiana milanese escono a bordo di mezzi carichi di indumenti, coperte, vivande e raggiungono persone che hanno perso il lavoro, che non sono più in grado di mantenere le famiglie o che sono vittime di un evento fortemente traumatico, a causa del quale sono andate a rotoli”, continua l’Ispettrice. “Il valore aggiunto della presenza delle Infermiere Volontarie è, ancora una volta, quello di poter attuare, a fianco di un approccio socio-assistenziale, un intervento di tipo infermieristico”.

Le Infermiere Volontarie garantiscono inoltre una presenza costante nell’accoglienza e assistenza di migranti in arrivo da paesi lontani:, donne e bambini in particolare “Le donne che sbarcano sul territorio italiano hanno dietro di sé mesi di maltrattamenti e privazioni, e portano spesso fisicamente sulle spalle e in grembo i loro bambini: la vista delle Infermiere Volontarie, pronte a comprenderle senza domande, dà loro sollievo e certezza di poter trovare in ognuna di noi rifugio incondizionato. Il loro sguardo si posa sull’emblema che portiamo sul petto”.   Un emblema che riceve fiducia immediata e che genera un profondo senso di responsabilità e fierezza in ogni Crocerossina. “Se provo un senso di orgoglio per avere l’onore di indossare l’Uniforme di Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana, sento soprattutto la responsabilità quotidiana di portare avanti l’opera pionieristica di emancipazione femminile iniziata dalle Crocerossine che intervennero in occasione del terremoto di Messina nel 1908, che andarono in Libia sulle navi ospedale e che furono accanto al popolo italiano – non solo ai soldati al fronte! – durante i conflitti del Novecento”, conclude Chiara Caraffa. “La nostra Uniforme rappresenta, infatti, un volontariato svolto non solo con spirito caritatevole, ma anche con solida preparazione e forte disciplina (nel senso migliore del termine). Le Crocerossine di allora calpestarono suoli prima riservati ai soli uomini, le Infermiere Volontarie portano oggi il loro aiuto varcando confini non sempre segnati geograficamente”.   PER ISCRIZIONI AL CORSO DI FORMAZIONE: isp.milano@iv.cri.it Entro e non oltre il 30 novembre 2015.   Leggi l'articolo sul Corriere della Sera del 22 novembre 2015.            

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