Da giovedì è stata coinvolta anche la Croce Rossa, che ha risposto immediatamente all’attivazione della Prefettura inviando in loco operatori di molti Comitati della provincia di Milano e non. In particolare, sono entrate in servizio le unità cinofile, spesso impiegate nella ricerca di persone scomparse e in caso di calamità naturali, addestrate alla ricerca non solo in superficie o in luoghi scoscesi, ma anche sotto cumuli di detriti e in gallerie sotterranee.
Mentre è stato continuo il coinvolgimento del Comitato di Milano al tavolo interforze di coordinamento dei soccorsi della Prefettura, ogni giorno almeno venti volontari, guidati dal responsabile delle emergenze CRI della provincia di Milano, hanno partecipato alle ricerche per battere a tappeto le aree sensibili indicate dai Vigili del Fuoco. Da venerdì hanno prestato la loro opera anche gli operatori SMTS (Soccorsi con mezzi e tecniche speciali) della Lombardia Sud-Occidentale, qualificati e formati alla ricerca e al soccorso.
La comunicazione tra le squadre CRI impegnate sul campo è stata resa possibile grazie all’utilizzo di radio in digitale, che consentono il tracciamento sul sistema cartografico.
Tutte le operazioni si sono svolte in stretta collaborazione con i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, presenti con personale a terra ed elicotteri, e il gruppo di volontari della Protezione Civile del Parco del Ticino. Il mezzo di supporto della Croce Rossa ha distribuito tè caldo ai numerosi operatori, attivi da mattino a sera in un clima dalle temperature polari. Nonostante l’entità delle forze impiegate e l’impegno degli attori in campo, dello scomparso, purtroppo, ancora nessuna traccia.